Vi presento Donna Giuliana e il suo amore per gli animali
Voglio raccontarvi una storia, una storia d’amore e di coraggio lunga una vita intera e ancora non finita.
L’amore assoluto di una donna, Giuliana, nei confronti di cani e gatti abbandonati e maltrattati ai quali lei ha dedicato la sua vita, senza risparmiarsi mai, fino al suo ultimo respiro. Giuliana Ferri, nata a Terni circa 70 anni fa, ha vissuto due vite completamente diverse tra loro.
La prima a Milano dove, giovane e bellissima, frequenta gli ambienti più chic e dove si afferma come una tra le modelle più famose e pagate dell’epoca. Nella città della moda finisce il suo matrimonio e questo dolore la porta a decidere di voler lasciare quella realtà brillante e patinata che in fondo non le scaldava il cuore, anzi, la faceva sentire sola.
Tornata a Terni, riscopre la vita semplice di provincia e il suo cuore trova consolazione nell’aiutare tutti i cani e gatti randagi, bestiole destinate a morte sicura senza il suo aiuto. Se il nostro amore per gli animali si misura dai sacrifici che siamo in grado di fare per loro, come diceva Konrad Lorenz, allora l’amore di Giuliana per loro è incommensurabile!
Infatti lei apre le porte della sua casa e del suo cuore ad ogni bestiola in difficoltà perchè la sua sensibilità non le permette di restare indifferente di fronte ad una richiesta d’aiuto. Per riuscire a dare una vita più che dignitosa a tutte le sue bestiole, diventate tantissime, dà fondo a tutti i suoi risparmi e vende tutte le sue cose.
Lei che proviene da una famiglia benestante e che avrebbe potuto vivere una vita agiata, ha passato gli ultimi anni della sua vita in una roulotte a fianco ad un terreno che ha attrezzato per ospitare tutte le sue creature, povera tra i miseri, ma sempre battagliera e dignitosa nelle sue richieste di aiuto rivolte alle istituzioni.
Minata nel corpo da una vita ormai diventata insostenibile per le sue precarie condizioni di salute, Giuliana non ha voluto seguire i consigli del medico e dei volontari che la aiutano nella gestione del rifugio, situato tra Narni e Terni, dove ogni bestiola ha il suo posto, il suo cibo e tanto amore e dove non si è mai risparmiata né l’inverno con il gelo né l’estate, quando il caldo diventava opprimente.
Ha sempre messo loro davanti a sé stessa, loro cosi maltrattati già dalla cattiveria e dall’indifferenza umana che lei, proprio lei, non poteva tradire di nuovo!
Giuliana ci ha lasciati, se ne è andata per sempre, così come avrebbe desiderato, tra Chicca, Briciola, Potti, Calimero e tanti altri, troppi forse, per stare tutti in un unico cuore, ma il suo era talmente grande che aveva per ognuno uno spazietto.
Giuliana se ne è andata semplicemente così, come è vissuta, mentre si occupava delle sue creature. Se n’è andata silenziosamente e loro, cinquanta cani e centocinquanta gatti quella notte hanno ululato tutti insieme alla luna il loro dolore e la loro preghiera al cielo per accompagnare il viaggio di quella creatura speciale.
Ho conosciuto Giuliana, l’estate scorsa, ho incrociato i suoi occhi che accarezzavano ogni creatura, ho stretto le sue mani dure, ma che diventavano morbidissime sulla testa della cagnolina Chicca o per consolare la gatta Cettina, ho conosciuto la sua grande e bellissima famiglia, le splendide volontarie e il suo esercito di gatti sparsi ovunque nel rifugio.
E poi i cani, ognuno con un nome e una storia che merita solo rispetto perché il nostro prossimo è in tutto ciò che vive. Giuliana cosi esile, persa e infagottata in un abito molto simile ad un saio, ma soprattutto rivoluzionaria come Francesco, ha fatto della cura degli altri un orientamento dell’essere, una differente postura esistenziale, un modo di vivere e di tendere ad una responsabilità etica verso gli altri e verso il mondo e le sue creature, quello che fa la differenza e che rende l’uomo un essere umano.
L’amore di Giuliana per i suoi animali non è morto. E’ presente lì dove ognuno si trova ad essere più che a esistere, dove non ci si gira dall’altra parte quando c’è qualcuno che ha bisogno di aiuto, dove c’è qualcuno che si china ad aiutare anche il più piccolo essere vivente di questa terra, dove si coglie il legame che accomuna tutti gli occhi che guardano il sole, siano di un animale di un bambino o di un uomo in difficoltà.
Lei ci ha testimoniato che la scelta dell’amore è ancora possibile, occupandosi degli animali si è occupata del mondo nel senso più tensionale e utopico. Ci ha indicato un’altra via, la via della “pietas”, dell’amore, di un ideale così forte che da solo rende grande e da’ un senso ad una vita intera.
Raffaella Cuomo, volontaria