TRA UOMO E CANE BASTA UNO SGUARDO – Tornare al gioco
Nuovo appuntamento con la rubrica di Tesori a quattro zampe TRA UOMO E CANE BASTA UNO SGUARDO a cura delle volontarie cinofile della Croce Rossa Bassa Sabina. Oggi parliamo di gioco e lo facciamo con Irene.
Sono Irene Parravano, Volontaria cri aspirante con i suoi cani UC. Nella vita di tutti i giorni, da addestratrice, educatrice cinofila, mi accorgo che molte volte si pensa al cane sia dovuta solo pappa, divano, passeggiate e le coccole, in quantità.
La verità è che una coesione armonica è qualcosa di diverso. Dove conquistiamo lo sguardo non solo di lealtà incondizionata, e non solo di amore eterno;
ma anche quello del cane pronto a tornare al nostro fianco, felice di preferirci sopra ogni altra cosa.
Chi siamo noi per meritarlo?
Potremmo essere quella guida e rifugio sicuro, quella mano del nonno che stringevamo alle fiere di paese, quell’ancora sicura che si ricerca quando si ha un po’ di febbre, un nido da cui spiccare il volo, a cui tornare. Basterebbe qualcosa di semplice. Dimenticavamo di giocare con il nostro cane.
Come si gioca è un altro conto: creatività. Divertirsi a fargli le finte, le mosse, farlo correre ma anche tornare in cambio di un altro gioco, lode o premio. Guardarlo vincere. Guardarlo esultare, come in un gioco di squadra riottenere la sua fiducia, a volte a fatica, a volte con naturalezza, nel riavvicinarsi. Ripartire e competere insieme, fin quando non c’è soddisfazione reciproca. Loro lo sentono.
Perché questi “strani umani” che si sentono “ispirati” e tornano ragazzini insieme al cane, come dei Peter Pan con tutta la libertà e i pensieri sgombri, ma senza la crisi dell’ombra, sono coloro che vincono nel rapporto con il cane.
Provare per credere. Chi gioca divertendosi insieme a lui e non da solo, non per vincere, non come vorrebbe, ma come preferisce il nostro beniamino, scoprirà un’altra dimensione. Ma anche l’animale stesso, perché i cani sanno giocare con chiunque se hanno occasione di apprendere, dalla piccola mano di un bimbo che dal seggiolone lancia un giochino, alle dita accanto a una luccicante ruota, fino a quel letto da cui ci si può spostare poco, o un prato sconfinato.
Vedere tutti gli istinti rinati di questo antico predatore che molto tempo fa, separò i suoi passi dai suoi antenati lupi, scelse di correre insieme a noi, al nostro fianco, per creare un qualcosa di inscindibile. Persino in un mondo che ci vuole piccole navicelle sole che volano in uno spazio incerto, loro sono con noi, un palpito sicuro e muso che cerca contatto al nostro fianco.
Irene Parravano