Tom e la paura di amare
Ho sentito parlare di Tom la prima volta da Antonietta, una volontaria sempre attiva e sempre pronta ad aiutare povere anime chiuse nei canili. Antonietta mi ha chiesto di effettuare un controllo pre-affido nella mia città, Rieti, dove questo cucciolone di circa otto mesi ha trovato una famigliache, rispondendo al suo appello, è pronta ad accoglierlo.
Spesso quando si vuole adottare un cagnolino o un gattino si sente parlare di controlli pre-affido e post-affido, questi praticamente non sono altro che dei controlli di routine effettuati sul luogo e sulle persone che adotteranno il cane prima e dopo l’affidamento, per accertarsi che il trovatello vada a stare in mani sicure e in buone condizioni.
Tante persone di fronte a tali controlli storcono il naso, ma questi sono indispensabili! I controlli sono necessari al fine di tutelare gli animali, garantire che non vengano sottoposti a maltrattamenti o vivisezione, che non si lucri su di loro in nessun modo. Inoltre questi controlli permettono in alcuni casi di chiarire agli adottanti, soprattutto in prima esperienza, a quali impegni si va incontro con l’adozione di un cucciolo e se sia una scelta adatta alla situazione familiare.
Adottando un cagnolino si autorizza l’associazione ad effettuare controlli sia prima di affidare il cane, per valutare i padroni, la casa, lo spazio e l’ambiente, sia dopo l’affido per assicurarsi che il trovatello venga tenuto e curato nel migliore dei modi.
Un volontario della zona di appartenenza si preoccuperà di fissare un appuntamento per un incontro prima dell’affido in modo da potersi informare sugli adottanti e sul luogo dove il cane andrà ad abitare comunicandolo all’associazione, inoltre il volontario potrà chiarire eventuali dubbi e consigliare al meglio l’adottante rimanendo anche come un punto di riferimento qualora dovessero presentarsi delle problematiche con l’adozione. Nei casi di adozioni del cuore o di animali difficili i volontari nei mesi successivi all’adozione si preoccuperanno di controllare che tutto stia andando per il verso giusto con delle visite post-affido.
Il nostro Tom è un bracchetto di circa otto mesi, trovato che vagava nelle campagne delle Marche insieme al suo fratellino, Jerry, molto simile a lui. I due cuccioli sono stati accalappiati e portati al canile sanitario di Urbino. Da li è partito l’appello accorato di Antonietta per impedire loro di venir trasferiti in una struttura privata dove non avrebbero avuto visibilità e quindi pochissime possibilità di essere adottati. Nel video dell’appello si vedono questi due cucciolotti in una gabbia che giocano tra loro, sempre appiccicati, quasi a farsi coraggio e forza dalla loro vicinanza. Carmen insieme alla sua famiglia si è innamorata di quel musetto grigio, di quegli occhi bellissimi e tristi di quel cane che anche nel video, stava sempre un pochino indietro rispetto al fratellino più sicuro ed esuberante.
Dopo il mio controllo pre-affido, andato benissimo, Tom è arrivato attesissimo nella sua nuova casa, nella famiglia di Carmen. Il loro sogno di avere un cane, coltivato da tanto tempo, è stato possibile realizzarlo appena pronta la nuova casa più grande e con il giardino. E questo momento importante e felice Carmen e i suoi hanno voluto condividerlo con una creatura sfortunata, per rendergli la libertà e regalargli l’amore che non aveva mai conosciuto. E’ stata una festa il viaggio della famiglia verso il canile di Urbino, dove si trovava Tom ed è sembrato anche normale che il piccolo tremasse un pò e non fosse troppo espansivo in macchina durante il viaggio per arrivare a casa.
Nella sua nuova abitazione lo aspettavano Manolo, il micione di Carmen, e Perla un’affettuosissima cucciola meticcia adottata dai loro vicini di casa. La gioia della famigliola, al suo arrivo, strideva con l’atteggiamento di Tom.
Il cucciolo se ne stava raggomitolato su sè stesso e tremava talmente forte che Manolo lo guardava incuriosito. Carmen, il marito e le sue bambine hanno cominciato a circondare Tom di affetto, di coccole e di attenzioni sperando di riuscire a sbloccarlo, di tranquillizzarlo. Un pomeriggio sono andata a trovarlo e l’ho trovato raggomitolato sotto un cespuglio in giardino, lo sguardo terrorizzato e il corpo scosso da forti tremori.
Ho portato con me per giorni l’immagine di Tom, il suo smarrimento, la sua paura per un ambiente sconosciuto, con persone sconosciute, lontano dall’unica certezza che ha mai avuto nella sua breve e difficile vita; la presenza del suo fratellino Jerry. I due cuccioli sono stati trovati che vagavano insieme, staccati dalla loro mamma abbandonati da qualcuno in cui credevano, da soli in mezzo alla strada. Per Tom Jerry è stato l’unico appiglio, l’unico punto fermo quando ogni certezza è scomparsa. Anche quando sono stati accalappiati e rinchiusi in una gabbia al canile sanitario marchigiano, nelle notti buie e fredde, c’era sempre Jerry a rassicurarlo, con il suo pelo caldo e familiare, a non fargli sentire la paura che attanagliava il suo piccolo cuoricino.
Purtroppo tantissime persone considerano gli animali alla stregua di cose, pacchi postali, senza cuore, senza anima, da abbandonare, maltrattare, sbattere da una parte all’altra, senza attenzione, senza la consapevolezza che invece si tratta di esseri senzienti, che provano le nostre medesime sensazioni, che hanno un cuore come il nostro che ama e che trema dal dolore e dalla paura.
Il cane che decidiamo di adottare non sempre viene da una situazione familiare stabile e rassicurante. Molti cuccioli e ancora di più i cani già adulti, prima di entrare in una nuova famiglia possono aver subito dei traumi che li hanno resi timorosi nei confronti del mondo che li circonda. Alcuni avranno paura solo la notte di San Silvestro, a causa dei forti botti, altri invece sussulteranno ogni qualvolta si presenti loro un rumore estraneo, arrivando persino a tremare come Tom.
Inoltre ci potrebbero essere delle situazioni in cui saranno poco inclini a fare le passeggiate quotidiane, perché spaventati dalla gente e dalle auto. Per riuscire a tranquillizzare i nostri amici a quattro zampe dovremo avere molta pazienza e studiare una soluzione idonea al caso. E cosi ha fatto Carmen, si è armata di tanta pazienza per cercare di trovare e provare tutte le strategie possibili per aiutare Tom a tranquillizzarsi e ad avere fiducia nel genere umano.
Passano i giorni ma non ci sono miglioramenti; Tom continua a tremare, raggomitolato nel suo angoletto. Mangia e si muove solo di notte, oppure quando non c’è nessuno in casa. A questo punto Carmen chiede consiglio ad un’esperta comportamentalista ma segue soprattutto ciò che le dice il cuore. Lei ama Tom e glielo dimostra con tanti piccoli gesti e con le sue carezze crea un ponte che arriva dritto al suo cuore dicendogli “puoi fidarti piccolo, io sono qui e ti voglio bene”.
Troppe persone alla prima difficoltà rispediscono i cani al canile, senza il minimo rispetto per quelle creature sfortunate. Adottare un cane è un grande impegno ed è per sempre. Come un figlio. Un figlio si ammala, può avere dei problemi, ma per nulla al mondo lo lasceremmo per strada, abbandonato.
Poi venerdi mattina, 29 gennaio 2016, arriva la telefonata di Carmen che commossa mi dice “questa mattina Tom mi è venuto incontro e per la prima volta mi ha scodinzolato!”. Due anime si sono incontrate, Tom riuscirà a vivere senza Jerry perchè nel terribile vuoto lasciato nel cuore dalla sua mancanza, ora c’è l’amore forte di Carmen e della sua bellissima famiglia.
Raffaella Cuomo, volontaria