LIPU e architetti aiutano rondini e rondoni con nidi artificiali nelle nuove strutture

<<Lipu e Ordine degli Architetti di Varese hanno organizzato lo scorso fine marzo un incontro rivolto ad architetti e progettisti per ripensare il rapporto tra edilizia e fauna selvatica. La data scelta non è stata una coincidenza: l’intento del convegno “Architettura, avifauna&co” è stato quello di dare il benvenuto al primo giorno di primavera, stagione associata da sempre al ritorno delle rondini, con un’iniziativa pensata per tutelare queste creature, insieme alle altre specie che vivono e nidificano negli edifici.
Una buona affluenza di architetti, circa cinquanta, a cui si sono aggiunti alcuni giornalisti, naturalisti, ingegneri e qualche archeologo. Il vero successo dell’iniziativa è stato sottolineato dal fatto che alcuni architetti si siano dichiarati disponibili immediatamente ad attuare le azioni suggerite durante il convegno e a provvedere, per i lavori in atto su alcuni edifici, all’installazione di nidi artificiali per rondoni e accorgimenti sulle vetrate per impedire la collisione degli uccelli.
Durante il convegno in particolare si è parlato di come intervenire con le ristrutturazioni senza danneggiare i luoghi di nidificazione degli animali selvatici, come rondoni e rondini, con l’intervento del naturalista Milo Manica, che ha spiegato quali servizi ecosistemici svolgono questi animali, spiegando come l’uomo abbia necessità di loro ad esempio per tenere sotto controllo la presenza di insetti come mosche e zanzare. L’architetto Lorenza Castiglioni ha poi presentato quattro casi specifici di ristrutturazioni avvenute sul territorio varesino: due esempi pubblici, il campanile di Gallarate e la Torretta rondonaia di Jerago con Orago, e due casi di privati cittadini che hanno svolto ristrutturazioni pensando ad inserire nidi per rondoni e a ripristinare i nidi già presenti. Uno dei casi privati di ristrutturazione ha catturato l’attenzione perché si è trattato di un progetto curato dall’archistar Gae Aulenti.
La naturalista Martina Spada ha poi illustrato il piano d’azione della Lombardia a favore dei chirotteri, spiegando quali accorgimenti è bene mettere in pratica nel momento in cui si osservano colonie di pipistrelli in un edificio: i chirotteri sono infatti creature delicate, che necessitano di ambienti particolari per dimensioni e temperature. Marco Dinetti, responsabile Ecologia Urbana per la Lipu, ha spiegato quali strategie sostenibili attuare per la gestione dei piccioni in città, per ridurne la presenza in modo netto adottando soluzioni etiche e sostenibili, come i dissuasori a filo, e non a punta, e altri piccoli accorgimenti da applicare in fase di costruzione o restauro.
Infine l’ornitologo Roberto Lardelli ha spigato quali soluzioni e tecniche innovative è possibile utilizzare per evitare le collisioni degli uccelli contro le vetrate, sempre più utilizzate in edilizia e sempre più elemento-killer: un problema che causa la morte di migliaia di esemplari ogni anno, presentando una serie di casi realizzati da designer ed architetti in Svizzera.
Di fatto il rapporto tra edilizia e fauna selvatica riguarda diverse figure professionali, e vede in particolare architetti e progettisti in prima linea: molte specie, come rondini, rondoni e pipistrelli, nidificano da secoli nei manufatti urbani delle nostre città, come ad esempio nelle cavità, nei sottotetti, sotto le grondaie o sotto le tegole.
La loro presenza è fondamentale: sono indicatori della qualità ambientale e sono preziosi alleati dell’uomo, per la loro dieta insettivora che permette di eliminare migliaia di insetti nocivi; inoltre sono specie protette da normative nazionali ed europee. Inoltre intervenire sui manufatti urbani, con un’attenzione conservativa verso la natura, significa anche tutelare la qualità della vita per le future generazioni, agendo sul presente.>>
LIPU