L’anno che verrà
Un anno è già passato. Il 2015 se ne sta andando. Ho fissi negli occhi gli sguardi di tutte le creature che ho accarezzato durante questi lunghi mesi, con le mani o solamente con le mie parole scritte su fogli di carta, spesso bagnati di lacrime. Perché il linguaggio del dolore lo riconosci, non ascoltando, guardandolo.
Vi ho raccontato di Cesare, con i suoi immensi occhi color ambra, mai visti e pure cosi familiari, quando ho scritto un appello per lui, senza avere nulla di lui, neanche un’immagine. Gli ho dato un nome, ho cercato una foto che potesse somigliare alla descrizione che mi era stata fatta da una volontaria, disperata perchè quel cagnolone buono era stato portato in canile, dove soffriva ed era tristissimo.
Il mio appello è per lui, ha girato tutta Italia per finire nel cuore giusto: quello di Riccardo che con Elena e le loro bambine hanno ridato a Cesare la vita. Spesso mi mandano le sue foto, ed ogni volta mi commuovo a vederlo cosi bello, fiero nella sua nuova casa, cosi lontano dal cane triste e tremante accucciato in un angolo del box di un canile.
Cosi come non dimenticherò gli occhietti sofferenti di Priscilla (nella foto), che con la sua storia di dolore e speranza e’diventata un simbolo, il suo tornare alla vita e’ stato onorare quella di tutti i suoi simili colpiti dalla crudeltà umana che non ce l’hanno fatta. Chi non si è voltato dall’altra parte di fronte al cassonetto dove questa cucciola e’ stata buttata con la testa fracassata come se fosse immondizia, i meravigliosi volontari che l’hanno soccorsa, tutte le persone, che da ogni parte d’Italia hanno chiesto con trepidazione sue notizie, tutti coloro che la tengono stretta al cuore con l’amore e il rispetto che ogni creatura vivente merita sono la testimonianza che non e’ tutto perso e che un mondo migliore può esistere!
Priscilla è diventata il simbolo di una lotta impari che si combatte ogni giorno nelle strade, nei cortili, nelle campagne, ovunque ci siano creature maltrattate e uccise senza pietà dall’uomo, creature che non ce l’hanno fatta e per le quali lei ha lottato e ha vinto. Ora è una bellissima Pitt Bull e ha tante mamme adottive, me compresa, che aiutano la sua meravigliosa famiglia nelle spese delle cure mediche di cui ha ancora bisogno.
E poi ci sono stati: Polar, Sid, Bimbo, Bino, occhi sofferenti di creature martoriate nel corpo e nella dignità da esseri che si fatica a chiamare uomini, anime che sono rinate grazie a persone meravigliose che hanno aperto loro la porta delle loro case e del loro cuore.E’ incredibile confrontare le loro foto prima e dopo l’adozione. Non sembrano neanche gli stessi cani!
I loro occhi sereni, il pelo lucido e folto il portamento eretto e sicuro di chi ha riacquistato la dignità grazie all’amore e al rispetto! La loro vita salvata per riscattare e chiedere perdono a tutti quelli ai quali è stato tolto anche il nome oltre che la dignità , che muoiono ogni giorno nei canili lager, in mezzo ad una strada, negli stabulari della vivisezione, sempre per mano della crudeltà umana. Come Memole, Lucky, Angelo e tanti troppi ancora.
Creature mai esistite, senza neanche un nome, vite sprecate dietro le sbarre di un gelido box, prigionieri a vita senza colpa alcuna, o vittime della crudele mano umana , creature che aspettavano solo una carezza, un gesto d’amore per riconciliarsi con il mondo e volare via, dopo una vita fatta di sofferenza e solitudine. Creature per cui la morte deve sembrare una liberazione da ogni dolore, da ogni maltrattamento.
E poi la notte di Natale, ci sono gli occhi di Ben. Ho il suo sguardo, di un cane anziano, mai uscito dal canile, puntato dritto al cuore a farmi male e altro non posso fare che piangere per lui e per tutti gli sguardi innocenti della terra, siano di animali, di bambini di anziani.
La notte di Natale, mentre tutti festeggiavano la nascita di un Bambino venuto dal cielo, Ben moriva da solo, sul gelido cemento di un box, in un canile qualsiasi. Povero dolcissimo Ben, messo li ad aspettare cosa? Che qualcuno si accorga che lui è vivo, che merita una vita dignitosa, che merita la libertà e l’amore? Il suo corpo nudo non ha null’altro che pelo, è arrivato e andato via senza nulla, non una ciotola di proprietà, non una cuccetta, non una coperta, neanche il ricordo di una carezza. Il box si svuota per poi riempirsi senza portare alcuna testimonianza di chi li dentro si è spento, ha smesso di vivere.
Un nuovo anno sta per iniziare. E allora io vi chiedo di seguire ogni giorno, ogni attimo, dell’anno che verrà l’insegnamento che ci ha lasciato la grande Donna Giuliana, che il 2015 ci ha portato via. L’amore assoluto di Giuliana, nei confronti di cani e gatti abbandonati e maltrattati ai quali lei ha dedicato la sua vita, senza risparmiarsi mai, fino al suo ultimo respiro.
Lei ci ha testimoniato che la scelta dell’amore è ancora possibile, occupandosi degli animali si è occupata del mondo nel senso più tensionale e utopico. Ci ha indicato un’altra via, la via della “pietas”, dell’amore, di un ideale cosi’ forte che da solo rende grande e da’ un senso ad una vita intera.
L’amore di Giuliana per i suoi animali non è morto. E’ presente lì dove ognuno si trova ad essere più che a esistere, dove non ci si gira dall’altra parte quando c’è qualcuno che ha bisogno di aiuto, dove c’è qualcuno che si china ad aiutare anche il più piccolo essere vivente di questa terra, dove si coglie il legame che accomuna tutti gli occhi che guardano il sole, siano di un animale di un bambino o di un uomo in difficoltà.
Non commettete l’errore di non fare niente perchè potete fare poco! Tutti possiamo aiutare! Se avete un posticino in cui mettere una cesta in casa, sentitevi pronti, andate a visitare un canile e adottate un cane anziano, vedrete come un cane che ha vissuto tanto in canile apprezzerà il più piccolo dettagli, consapevole del nulla che si lascerà alle spalle!
Se non potete adottare rendetevi disponibili per fare stalli, se non potete fare stalli fate da accompagnatori nei treni o nei voli alle creature adottate lontano, se non potete fare gli accompagnatori sfamate gli animali randagi, oppure fate donazioni a chi li aiuta ed è in difficoltà. Se non potete fare neanche questo condividete e diffondete gli appelli! Nell’anno che verrà siate la differenza, salvate delle vite!
Raffaella Cuomo, volontaria
Bimbo Memole
Lucky Angelo
Bino Cesare