La tutela del benessere degli animali
Con la “tutela del benessere degli animali” si intende riconoscere agli animali un loro ruolo ed un loro habitat considerandoli nostri coinquilini terrestri, ridimensionando lo sfruttamento e l’assoggettamento da parte dell’uomo. Vi sono condizioni di vita degli animali per le quali la società, la scienza ed il legislatore possono stabilire requisiti di benessere, dopo averne identificato esigenze fisiologiche ed etologiche. A tal fine è stato attivato dal Ministero della salute un Centro di referenza nazionale per il benessere animale presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’ Emilia Romagna.
Il concetto di benessere si inserisce in particolare nel rapporto uomo-animale da compagnia o da affezione, dove vanno definite le migliori condizioni di ambiente, di alimentazione e di utilizzazione degli animali. Ne è un esempio l’Accordo Stato-Regioni del 28 febbraio 2003 recante Disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet therapy.
Col progressivo miglioramento della qualità della vita l’uomo ha sempre più accentuato la tendenza a considerare gli animali non solo come fonti di servizi e nutrimento, ma anche come preziosi compagni della propria esistenza, ai quali si possono rivolgere sentimenti di amore avendo la certezza della loro capacità di ricambiarli abbondantemente.
Il crescente interesse verso gli animali da compagnia trova un ulteriore motivazione nella fisionomia dell’attuale organizzazione sociale, caratterizzata da nuclei familiari sempre più ridotti, col conseguente aumento delle persone sole e quindi bisognose di affetto e compagnia.
Il mondo occidentale è sempre più popolato di animali e le cifre lo dimostrano ampiamente; negli Stati Uniti d’America vivono presso le famiglie 63 milioni di gatti e 54 milioni di cani e vengono spesi, per il loro mantenimento, 17 miliardi di dollari l’anno (cifre relative al 1995 ).
Anche gli italiani, per avere modificato i loro rapporti sociali, hanno manifestato una crescente interesse per gli animali da compagnia adottandone un congruo numero.
Da un’indagine Doxa del 1996 risulta che in una famiglia su tre sono presenti animali da compagnia, di cui: 8 milioni di gatti, 6,8 milioni di cani, 12 milioni di uccelli, 6 milioni di pesci d’acquario, di tartarughe, di animali esotici, circa 33 milioni complessivamente con una spesa che dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 miliardi di euro all’anno.
Queste specie animali fanno parte della cosiddetta famiglia allargata nella quale, oltre ad essersi guadagnate, con l’affetto o con la semplice presenza, un posto di membro effettivo, ricoprono, sempre più spesso, un ruolo nuovo e coinvolgente, a volte positivo per la salute umana.
Fonte: www.salute.gov.it