Due volte mamma. “Volevo che mio figlio crescesse con un animale in casa”
Quando sono stata chiamata da Deborah, volontaria della Basilicata per effettuare un controllo pre affido su una coppia desiderosa di adottare un cucciolo dal canile ero molto curiosa di conoscere Vincenza e il suo compagno perché è difficile trovare una coppia in attesa del primo figlio che desidera adottare un cane.
Purtroppo infatti, tante coppie alla notizia del bimbo in arrivo, abbandonano in canile il pelosetto di casa adducendo innumerevoli scuse. Invece mi sono trovata di fronte dei ragazzi giovani, ma molto motivati e con le idee chiare. Vincenza ha scelto di adottare un cucciolo nero, che con i suoi grandi occhi l ha colpita, perché vuole che suo figlio cresca con un animale in casa. E’ convinta del grande potenziale sia esperenziale che affettivo
che può avere per un bambino crescere, condividere i suoi spazi e i suoi affetti con un fratellino peloso.
Innumerevoli studi hanno messo in evidenza infatti che il bambino che nasce con animali in casa sarà in grado di considerare l’animale non un gioco, ma un essere vivente di cui prendersi cura. L’animale con cui un bambino è in grado di comunicare in modo veramente efficace, oltre a pappagallini, uccellini vari e gatti, è il cane, per la sua storia evolutiva e per la sua capacità di domesticazione. E’ stato dimostrato che il solo accarezzare un cane, per esempio, rallenta il battito cardiaco, abbassa la pressione sanguigna, rallenta le onde cerebrali indicando un
generale rilassamento e tranquillità.
Attraverso la consapevolezza dell’animale come “altro” da rispettare il bambino effettua un lavoro critico che lo porta a ripensare i propri atteggiamenti e comportamenti in un’ottica nuova, demistificando alcuni assunti e ricreando di conseguenza propria scala morale in relazione alle esigenze del prossimo, umano o animale che sia. La costruzione di un mondo nuovo, finalmente pacificato che tutti diciamo di perseguire, passa anche e soprattutto dalle vite dei più piccoli, ai quali è nostro dovere più grande approcciarci con modelli che siano basati sul rispetto per tutti gli altri, quelli a noi vicini e quelli a noi lontani, quelli che ci somigliano e quelli che sono diversi, quelli che sono umani e quelli che sono animali non umani. I bambini che amano gli animali saranno
adulti migliori, imparano ad essere più tolleranti e accettare le diversità e a stare bene con gli altri e con quello che ci circonda.
La riflessione sulla dignità dell’animale aiuta inoltre nel processo di identificazione con l’altro e permette una migliore prevenzione di prevaricazioni di vario tipo (per es. bullismo). E allora grazie a Vincenza per aver scelto di essere mamma due volte , grazie anche al suo compagno Carmine per aver incluso nel loro progetto di famiglia anche Thor un cucciolo sfortunato , relegato nella solitudine di un canile. Con la loro scelta ci hanno indicato un’altra via, la via della pietas, dell’amore, di ideali cosi forti che rendono grande e danno un senso autentico alla parola “famiglia”.
Raffaella Cuomo, volontaria