Cani e carcerati, una simbiosi d’amore per rinascere
I carcerati cercano una seconda possibilità e molti cani provenienti dai canili anche.
Due figure in cerca di una rinascita, difficile, faticosa, ma che insieme possono raggiungere.
Una simbiosi d’amore tra chi ha bisogno di aiuto e conforto, che cammini eretto o su quattro zampe non fa la differenza.
Una nuova formula che in America sta spopolando nel vero senso della parola, già tante le carceri che hanno aderito a questo progetto nel quale cani provenienti da canili oppure randagi vengono curati e assistiti proprio dal detenuto al quale l’Amico a 4 zampe viene affidato.
In Italia questa piacevole usanza è meno radicata, ma alcune carceri della Penisola la stanno adottando o l’hanno adottata come ad esempio a Torino dove oltre a 3 cani vennero inseriti nei complessi circondariali anche 400 gatti, Milano, Bologna, Verona, Capanne (Perugia) con l’introduzione in carcere, proprio in questo periodo, di diversi cuccioli e Teramo.