Mosche e zanzare, pericolose per gli animali. Quanto le temiamo?
Secondo un’indagine Rentokil, zanzare e mosche sono tra gli infestanti più fastidiosi, ma anche meno temuti (mamme comprese). La paura per questi insetti è dovuta infatti principalmente al rischio di punture, e solo il 32% degli italiani teme il rischio di trasmissione di malattie o infezioni (per gli animali le zanzare sono possibili veicoli di Lashmaniosi ndr).
Si tendono a sottovalutare i rischi per la salute derivanti dal contatto con questi infestanti, ma i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rivelano che oltre l’80% della popolazione mondiale è a rischio di contrarre un’infezione da questi insetti e che ogni anno più di 700 mila persone nel mondo ne sono già vittime
Sono gli infestanti più tollerati, quelli che tra tutti causano meno disgusto e che possono dare anche molto fastidio, ma in realtà non fanno davvero paura, nemmeno ai bambini. Sono gli insetti volanti e, in particolare, mosche e zanzare, un tormento in arrivo con la primavera a causa del ronzio, delle punture e della spiacevole abitudine di volare attorno al nostro cibo (e soprattutto ai rifiuti).
Secondo un’indagine dedicata alle paure degli italiani e il loro rapporto con gli infestanti, condotta da Doxa per Rentokil, leader mondiale in servizi di disinfestazione e derattizzazione, emerge che il 66% degli italiani si sente profondamente infastidito dalla presenza in casa delle zanzare e sono soprattutto gli uomini a percepirle come ospiti particolarmente sgraditi (67% uomini vs 64% donne). Anche le mosche provocano fastidio ma in percentuale inferiore (51%) e sono soprattutto le donne a non gradire la loro presenza (55% donne vs 47% uomini).
Se però si analizzano i dati relativi alla paura degli infestanti, zanzare e mosche si posizionano in fondo alla classifica. Paragonati agli insetti striscianti come le blatte e ai roditori, gli insetti volanti risultano più tollerati e meno temuti: le zanzare infatti fanno paura solo al 18% degli intervistati e le mosche al 10%. Se si guarda poi allo spaccato ‘mamme e bambini’ i valori scendono ancora: solo il 7% delle mamme teme le zanzare, mentre le mosche non sono quasi considerate (solo l’1% ha dichiarato di averne paura).
Mosche e zanzare sono quindi considerati insetti fondamentalmente innocui, il cui contatto non ha implicazioni per la salute: in generale, la paura degli insetti volanti – includendo quindi anche api, vespe e calabroni – è dovuta infatti principalmente al rischio di punture, e non invece al rischio di trasmissione di malattie o infezioni (32%). Una percezione non corretta se si pensa che il contagio di molte malattie nel mondo avviene proprio attraverso le zanzare e le mosche: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre l’80% della popolazione mondiale è a rischio di contrarre un’infezione da questi insetti – con un picco nelle aree tropicali e subtropicali più povere – e ogni anno più di 700 mila persone nel mondo sono già vittime di questi infestanti.
“Molto spesso, si tende a sottovalutare i rischi derivanti dal contatto con questi infestanti, ma mosche e zanzare, così come molti altri insetti, sono molto più insidiosi di quanto pensiamo perché possono essere vettori di virus e quindi contagiare malattie e infezioni di varia natura, anche gravi” – spiega Ester Papa, Technical Manager di Rentokil Italia. “Esattamente come succede alle persone che portano in casa sporcizia attraverso le scarpe, così le mosche possono trasportare sulle zampe milioni di microrganismi nocivi per la salute dell’uomo. Raccolgono sostanze contaminanti da rifiuti e escrementi e le trasmettono quando si posano su cibi o bevande. In questo modo avviene il contagio di patologie debilitanti e insidiose, come dissenteria, salmonellosi e febbre tifoide. Allo stesso modo, le zanzare sono veicoli per la trasmissione di virus, come il Chikungunya e il West Nile, purtroppo recentemente molto noti per aver causato dei focolai di epidemie in alcune parti d’Italia, e di malattie come febbre gialla, dengue, malaria e molte altre che ancora oggi hanno grande impatto a livello mondiale”.
Operazioni di monitoraggio, controllo e prevenzione da parte di servizi professionali di disinfestazione sono necessari per gestire le situazioni di potenziale proliferazione e infestazione di questi insetti, attraverso tecniche e metodologie efficaci, ma anche sicuri per le persone e a livello ambientale.
Ad esempio, la moderna lotta alla zanzara si basa sempre più sulla corretta esecuzione di specifici interventi contro gli stadi larvali, che consente di eliminare in breve tempo un grande numero di “potenziali” zanzare adulte, agendo in aree limitate ed impiegando quantità modeste di specifici insetticidi con un impatto ambientale minore rispetto a quello che accompagna la lotta contro le zanzare adulte.
Inoltre, vengono sempre più utilizzate tecniche che fanno uso di larvicidi biologici a base di particolari batteri – che non agiscono nei confronti degli insetti utili e degli altri organismi non-bersaglio e sono innocui per l’uomo e gli animali – o di insetticidi che svolgono un’azione inibitrice su ormoni ed enzimi connessi ai processi di crescita degli insetti, interferendo quindi sullo sviluppo embrionale e la fecondità degli insetti adulti, limitandone la riproduzione.
Italiani e infestanti, Indagine demoscopica realizzata da Doxa per Rentokil attraverso 1.005 interviste online su un campione nazionale rappresentativo della popolazione italiana adulta di 18-70 anni. Le interviste sono state condotte dall’11 al 14 maggio 2018.