Priscilla, una storia di speranza
Palermo, un giorno qualsiasi. Un passante avverte i ragazzi che svolgono attività di volontariato che c’è un’emergenza. Una cucciola di Pitbull di pochi mesi e’ stata abbandonata, agonizzante per strada in uno scatolone accanto alla spazzatura. All’arrivo dei soccorritori la situazione della piccola appare subito gravissima.
Priscilla, cosi viene chiamata la cagnolina, giace inerme, gelata e durante il tragitto verso la clinica privata dove viene ricoverata d’urgenza urla dal dolore. La diagnosi dei medici è terribile e lascia poche speranze. Priscilla ha una gravissima frattura al cranio che le provoca spasmi, inappetenza, debolezza e tanto altro ancora purtroppo.
Difficilmente ce la farà. Ci vorrebbe un miracolo. La piccola ha gli occhietti chiusi, non mangia, non si muove, piange solamente per il terribile dolore. Fa male anche solo scrivere queste cose, fa male e tanta tanta rabbia pensare a chi può averla ridotta in questo modo per poi abbandonarla senza provare un briciolo di pietà per un esserino inerme ed innocente.
Purtroppo in Italia avviene un reato contro gli animali domestici ogni 20 minuti. Ma di questi ne viene denunciato alle forze dell’ordine e alle Procure poco meno di un terzo.
Il dato emerge dallo studio delle segnalazioni arrivate nel 2011 agli sportelli on line dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) e dai vari rapporti sui reati contro animali delle associazioni e dai dati ufficiali delle denunce presentate alle procure della Repubblica in Italia. Dati molto preoccupanti se, come afferma l’O.M.S “ una persona che tortura o uccide un animale è spesso violenta anche nei confronti delle persone”.
Attualmente nel nostro paese l’esistenza di questo fenomeno è testimoniata più che altro dai fatti di cronaca e la crudeltà su animali spesso è catalogata come “problema di serie B” o nemmeno percepita come tale, anche se il maltrattamento di animali, la loro uccisione, l’abbandono e la detenzione incompatibile con le loro caratteristiche etologiche sono comportamenti vietati e puniti dal nostro Codice Penale. (La legge 20 luglio 2004, n.189). La storia di Priscilla arriva sul web ed il popolo del web si inginocchia davanti a quell’esserino che lotta disperatamente per la vita.
All’evento creato su Fb (Evento) dagli eccezionali volontari: Salvatore, Paride, Linda, Giusy e Danila partecipano più di mille persone e il loro numero cresce continuamente! Un’enorme catena umana che prega e chiede da tutta Italia notizie di questa piccola ennesima vittima innocente della brutale mano umana, accarezzandole virtualmente la testina sofferente. Dopo tre giorni infernali, quando ormai le speranze si stavano affievolendo, Priscilla si e’ svegliata, ha aperto i suoi bellissimi occhietti e ha mangiato un pochino.
Da allora ci sono stati sempre piccoli ma significativi progressi. Un miracolo che la piccola con la sua forza e la sua voglia di non arrendersi ha reso possibile! La situazione rimane ancora grave, ma lo spazio per sperare adesso c è!
Il miracolo dell’amore si sta realizzando, Priscilla con la sua storia di dolore e speranza è diventata un simbolo, il suo tornare alla vita è stato onorare quella di tutti i suoi simili colpiti dalla crudeltà umana che non ce l’hanno fatta.
Chi non si è voltato dall’altra parte di fronte al cassonetto dove è stata buttata come immondizia, gli splendidi volontari che l’hanno soccorsa e continuano a seguirla, tutte le persone, tantissime, che da ogni parte d’Italia con trepidazione chiedono e aspettano notizie di Priscilla, tutti loro che la tengono stretta al cuore con l’amore e il rispetto che ogni creatura vivente merita, sono la testimonianza che non è tutto perso e che un mondo migliore può esistere.
Raffaella Cuomo, volontaria