“Ci metto il cuore”. Il salvataggio notturno di un cane in difficoltà

È una sera come tante e non vedo l’ora di tornare a casa dopo una giornata di lavoro intenso. Mentre guido, un cane di taglia grande si aggira sulla superstrada, stanco ma scodinzolante, senza una meta. All’improvviso, mi trovo a dover decidere se restare o andare via, consapevole che di lì a poco potrebbe perdere la vita. Mi fermo. Sono spaventata e chiedo aiuto, riconoscendo la gravità e la difficoltà della situazione. Le macchine corrono, è buio e fa freddo. Alcune persone si fermano, tra cui una collega, la maestra Lorella, per me un riferimento importante. Senza mai mollare, collaboriamo mentre altri, purtroppo, se ne vanno.

Chiamo un papà carabiniere, Roberto, che è a casa con la sua famiglia, per chiedergli indicazioni. Non esita a venire, lasciando tutto. Faccio un’altra chiamata, questa volta a un poliziotto, sempre per chiedere un consiglio. Anche lui si mette a disposizione. Nel frattempo, aspettiamo i soccorsi, avvisati dell’accaduto. Il tempo trascorre e la paura che la situazione possa complicarsi cresce sempre di più. Tuttavia, chi si è fermato, ha ascoltato le richieste di aiuto e non ha esitato a dare il meglio di sé. Proprio quando tutto sembra lungo e difficile, riusciamo a rintracciare il proprietario attraverso un annuncio di smarrimento.

Lo vedo scendere gioioso per riportare il suo pelosetto in sicurezza. Ma ne manca ancora uno all’appello. Mi rimetto in macchina, ringraziando tutti. Sono congelata, ma il mio unico pensiero è: “Quanto vale una vita per non fermarsi ed aiutare?! Per me, vale tutto. Tornare a casa, sapendo che la cagnolina è salva, è bellissimo ed entusiasmante. Io e sicuramente chi era con me NON DIMENTICHEREMO MAI questa esperienza.

Simona

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